Non è passato

Il comunismo non passerà. A migliaia, in tutte le piazze d'Italia, i giovani del Movimento Sociale Italiano urlavano questo slogan in faccia agli avversari. Erano gli anni in cui il solo dichiararsi anticomunisti poteva cost1re caro. Anni in cui anche i maggiori organi di informazione, per pavidità o altro, strizzavano servilmente l'occhio all'onda rossa che sembrava fatalmente destinata a travolgere l'Italia. Così la stragrande maggioranza dei partiti e degli uomini politici del tempo. Anche quelli che nelle tornate elettorali si presentavano come alternativi all'egemonia di sinistra. A schierarsi apertamente - e spesso fisicamente - contro l'avanzata comunista furono solo gli uomini del MSI, in particolare i suoi ragazzi. Dopo "Cantavamo le nostre canzoni" l'Autore ci riporta con la memoria a quegli anni, a quegli avvenimenti. Nella sua terra di Prato, in quella rossa Toscana dove già scegliere la militanza a destra era un atto di autentico ardimento. E ardimentosi sono i personaggi di cui ci parla, non con intenti agiografici, ma come dice lui stesso per "tramandare le storie di tutti quegli uomini e di quella comunità che la storiografia ufficiale voleva destinati all'oblìo."

Brossura, 14,7 x 21 cm. pag. 164 con alcune foto b/n

Stampato nel 2018 da Eclettica
passato

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Description

Vincenzo Bellini

Il comunismo non passerà. A migliaia, in tutte le piazze d'Italia, i giovani del Movimento Sociale Italiano urlavano questo slogan in faccia agli avversari. Erano gli anni in cui il solo dichiararsi anticomunisti poteva cost1re caro. Anni in cui anche i maggiori organi di informazione, per pavidità o altro, strizzavano servilmente l'occhio all'onda rossa che sembrava fatalmente destinata a travolgere l'Italia. Così la stragrande maggioranza dei partiti e degli uomini politici del tempo. Anche quelli che nelle tornate elettorali si presentavano come alternativi all'egemonia di sinistra. A schierarsi apertamente - e spesso fisicamente - contro l'avanzata comunista furono solo gli uomini del MSI, in particolare i suoi ragazzi. Dopo "Cantavamo le nostre canzoni" l'Autore ci riporta con la memoria a quegli anni, a quegli avvenimenti. Nella sua terra di Prato, in quella rossa Toscana dove già scegliere la militanza a destra era un atto di autentico ardimento. E ardimentosi sono i personaggi di cui ci parla, non con intenti agiografici, ma come dice lui stesso per "tramandare le storie di tutti quegli uomini e di quella comunità che la storiografia ufficiale voleva destinati all'oblìo."

Brossura, 14,7 x 21 cm. pag. 164 con alcune foto b/n

Stampato nel 2018 da Eclettica

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